http://www.blogger.com/html?blogID=5406471479133659898 Gruppo Filadelfia: Oltre le porte di splendore

venerdì 25 gennaio 2008

Oltre le porte di splendore


Sabato sera, nella nostra sala è stato proiettato il documentario: "Oltre le porte di splendore".

La storia è la stessa di cui abbiamo parlato nei post: "Lo straordinario messaggio di Waegongi..." e "Perdonare... si può!!".

C'è però qualcosa di nuovo e particolarmente affascinante: la vicenda non è stata raccontata da qualche attore ma direttamente da coloro che l'hanno vissuta.

La sera della proiezione ero sul posto di lavoro. Potreste raccontarmi ciò che avete visto e che cosa avete provato guardando le varie testimonianze?

Nel lontano 1960, Guglielmo Standridge e Maria Teresa hanno tradotto dall'inglese "Through Gates of Splendor". Questo libro raccoglie i pensieri che Jim Elliot, uno dei giovani uccisi dai Waodani, ha annotato " sul vecchio quaderno dalla copertina di stoffa, che egli usava come diario".

Ultimamente, nelle librerie cristiane, è uscita una nuova edizione di questo libro. Film e documentario hanno tralasciato qualcosa scritta in questo libro? Fatemi sapere.

Aggiornamento del 4 febbraio 2008
Ho trovato su YouTube questi video interessanti.




3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono trascorsi due giorni e ancora nessun commento. L'attesa ha alimentato la mia curiosità... così, dvd alla mano, ho scoperto ciò che hanno guardato i ragazzi due sabati fa.

Il documentario ha scosso i miei sentimenti (e spero non solo quelli).

Ho provato un forte impatto nel vedere i video di quegli uomini di cui tante volte ho sentito parlare: sono esistiti davvero, si sono sposati, avevano dei figli come tante altre persone e che hanno dato la loro vita affinché dei selvaggi conoscessero il vangelo.

Vangelo, parola praticamente assente nel documentario come anche nel film che abbiamo visto alcuni mesi fa.

Peccato... eppure i cinque ragazzi hanno sacrificato la loro vita per questo: affinché i waodani credessero nel sacrificio di Gesù, morto per i loro peccati e la loro anima fosse salva.

Meravigliosa la rinuncia all'uso delle armi come difesa, scelta motivata dal fatto che "i waodani non sono pronti per il cielo... noi si". Se i missionari si fossero difesi, avrebbero mandato questi selvaggi all'Inferno e loro erano andati in Ecuador per portare un messaggio di salvezza.

Credo che presto legggerò anche il libro e vi farò sapere...

Anonimo ha detto...

Caro Omar... Sono stata impressionata anch'io da quel video. Mi ha colpito il fatto che quei missionari erano persone normali con desiderio di fare scherzi, con progetti di studio, si sono innamorati, hanno avuto bambini.. Ma amavano Dio e desideravano che la gente conoscesse il Vangelo e la salvezza in Cristo Gesù.
A volte si pensa il missionario sia qualcuno che vive come un eremita, veste di stracci, sempre serio, va in giro scalzo, non si fa una risata e mangia pane secco e acqua... Niente di più sbagliato. Questi erano cinque uomini "normali" che avevano l'obiettivo di far conoscere la "Via per andare in cielo" agli altri, e hanno dato il massimo per questo.
E le loro mogli? Donne eccezionali, forti, fedeli a Dio, che dopola tragedia della morte dei loro amati non si sono arrese! Mi ha toccato l'intervista a ognuna di loro che dopo tanti anni ancora si commuovevano nel parlare dei loro eroici mariti così fedeli a Dio!
Un esempio di persone trasformate da Signore!

Anonimo ha detto...

Ciao Omar, in effetti il documentario era privo dell'oggetto che ha ispirato la missione,cioè il vangelo. Viene approfondito nel film il lavoro umano per la civilizzazione di una tribù violenta e barbarica che finisce a riempirsi lo stomaco col cibo grasso degli Stati Uniti.
Nessun riferimento alla fede dei missionari, alla costanza fedele delle mogli, alla conoscenza del perdono di Dio, alla conversione, alla guida di Dio.
Ricordiamoci che le missioni e l'evangelizzazione e i risultati sono nel piano di Dio.